La Tendinopatia Rotulea
La tendinopatia rotulea è la manifestazione clinica del dolore e della disfunzione associata nelle persone con una patologia tendinea di fondo. Colpisce principalmente gli atleti che ricorrono ad attività ripetute con accumulo e rilascio di energia nel tendine.
Un aumento del carico improvviso o cronico relativamente alla capacità di tolleranza del tendine rotuleo provoca l’insorgenza dei sintomi. Quindi, la tendinopatia rotulea è una patologia degenerativa del tendine che si pensa sia dovuta a un overuse strutturale. Questa problematica può avere un impatto notevole sulla carriera degli atleti, con fino a 1/3 dei giocatori diagnosticati che non è in grado di tornare allo sport per più di 6 mesi e più della metà di quest’ultimi costretti a interrompere la carriera sportiva.
Per comprendere meglio l’impatto di questa patologia tendinea e intraprendere interventi preventivi efficaci, le attività di ricerca dovrebbero avere origine dai risultati di studi epidemiologici affidabili ed aggiornati. Pertanto, è stata condotta una revisione sistematica di tutta la letteratura scientifica pubblicata sull’argomento. Sono stati inclusi rapporti epidemiologici di qualsiasi livello di evidenza e studi clinici che riportano dati di incidenza o prevalenza, scritti in lingua inglese.
Gli endpoint primari erano la prevalenza e l’incidenza della tendinopatia rotulea nei pazienti sportivi, quelli secondari invece la prevalenza e l’incidenza della tendinopatia rotulea nei sottogruppi di atleti in base a sesso, età, tipo e livello di sport praticato, nonché nella popolazione generale. Questa meta-analisi ha quindi effettuato una quantificazione dell’impatto del tendinopatia rotulea sia nella popolazione generale che nei pazienti sportivi, includendo 28 studi per un totale di oltre 28.000 partecipanti selezionati per l’indagine qualitativa e quantitativa.
La popolazione generale e quella degli atleti hanno riportato una prevalenza complessiva di tendinopatia rotulea rispettivamente dello 0,1% e del 18,3%. Tra gli atleti è emersa essere pari all’11,2% nelle donne e del 17,0% negli uomini. La prevalenza della tendinopatia rotulea nei soggetti di età inferiore ai 18 anni è risultata del 10,1%, mentre negli adulti più del doppio con un 21,3%. Gli atleti d’élite sono esposti ad un volume di carico complessivamente più elevato e sono quindi a rischio di sviluppare maggiormente questa patologia. Allo stesso tempo, si allenano quasi tutti i giorni quindi incrementano la tolleranza al carico dei loro tendini.
Sessioni di allenamento continue e gare adeguatamente pianificate in modo progressivo aumentano la capacità specifica del tendine di resistere alle esigenze dell’allenamento e delle competizioni. Atleti dilettanti e semi-professionisti possono essere più esposti invece a picchi di carico che potrebbero verificarsi in contesti non d’élite con una pianificazione dell’allenamento talvolta meno progressiva. Ciò può esitare in un tasso maggiormente elevato di tendinopatia rotulea.Questo detto, la prevalenza della tendinopatia rotulea è risultata essere del 6,1% nei giocatori di calcio, del 20,8% nei giocatori di basket e del 24,8% nei giocatori di pallavolo, evidenziando un impatto maggiore negli sport di balzo.
La diagnosi di questa patologia è complessa in quanto non esistono test gold standard. La disorganizzazione strutturale rilevabile nell’imaging diagnostico mostra un quadro patologico che tuttavia potrebbe non essere collegato ai sintomi, e i test diagnostici possono provocare dolore ma la sua fonte può essere in svariate strutture.
Negli studi inclusi sono stati utilizzati approcci eterogenei per la diagnosi della tendinopatia rotulea. In particolare, sono stati riscontrati valori di prevalenza più elevati quando la diagnosi di tendinopatia rotulea è stata formulata tramite questionari compilati dai pazienti rispetto alla valutazione clinica. Questa revisione sistematica ha dimostrato che la tendinopatia rotulea è un problema comune nella popolazione sportiva maschile e femminile, mentre risulta trascurabile nella popolazione complessiva.
La prevalenza negli sportivi di sesso maschile è risultata elevata, ma anche le atlete ne sono significativamente colpite. Anche l’età influisce, con gli sportivi di maggiore età che presentano valori doppiamente più elevati rispetto ai minorenni, così come il tipo di sport, con i cestisti e ancora di più i pallavolisti che sono risultati più colpiti da questa patologia.
(anteprima dell’abstract dello studio di Nutarelli S. et al. Epidemiology of patellar tendinopathy in athletes and general population: a systematic review and meta-analysis. 2023, approvato per pubblicazione su rivista scientifica)
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(di Sebastiano Nutarelli, PhD student, MS Biomechanics, Sports PT, Clinical Researcher)